
La vita è meravigliosa e tra le sue grandi e piccole bellezze c’è sicuramente il cibo, che quando è buono e genuino, può addirittura diventare fonte di ispirazione per cantanti e poeti. E’ quanto è successo al baccalà che, come abbiamo già detto in un precedente articolo , è protagonista di diverse canzoni appartenenti alla tradizione popolare e al panorama musicale a noi più vicino. La sua vena artistica, però, non si esaurisce qui perché nella nostra osteria ha ispirato l’animo dei clienti più creativi, i quali, dando libero sfogo all’estro e alla fantasia, gli hanno voluto rendere omaggio in un modo molto speciale.
Cosa hanno fatto? Si sono lasciati ispirare dalla sua bontà e l’hanno espressa in versi, dando vita a poesie originali che non possiamo fare a meno di onorare con uno spazio dedicato solo a loro. Buona lettura!
ODE AL BACCALA’
Viene da mari lontani
‘o baccalà
Giunge alla terra del sole
‘o baccalà
Incontra chiappere e pummarole
‘o baccalà
T’o magne fritte e a cassuola
‘o baccalà
Ma dico cu nu strillo
Ca ‘o meglio d”o baccalà
È ‘o mussillo
E a rint’o core
‘Na vocia antica esce:
‘o baccalà, vuagliù, meglio d”o pesce!!
Si tratta di una poesia scritta dal nostro amico e cliente Ernesto Nocera che si presenta come una dichiarazione d’amore rivolta al baccalà e in particolare alla sua parte più tenera, quella che si definisce il cuore del pesce e prende il nome di mussillo. I veri intenditori di baccalà lo preferiscono a qualunque altra cosa perché è così delicato e saporito da sciogliersi in bocca e creare un tripudio di sapori.
Per il nostro Ernesto è stato come una musa ispiratrice e noi ne cogliamo con gioia e un pizzico di orgoglio i suoi frutti più belli!
‘O BACCALA’ NUN E’ FESSO
Non è insipido e fighetto
col saporino perfetto il baccalà
che dal mare nordico se ne va
nella tiella mediterranea amico.
Baccalà o stoccafisso?
Non è una domanda fessa
ma un ragionare a modo mio
con lo stupore del bambino
e mentre tu ti senti furbo e figo
nelle mortali mode dell’intrigo
io mi lascio andare nell’umore
scivoloso e molle
dell’amore senza difese.
Per te songo’nu baccalà
pecché nel chiavicone del potere
n’aggio vulute azzuppa´
però stai sempre ‘ntufato
senza’nu taratufo
mentre io comme’nu chiocchiò
me magno stu babà’e baccalà
dint’a Baccalaria.
L’autore di questo testo, che ci ha fatto l’onore di citare la nostra osteria nel finale, è Ferdinando Tricarico, il quale è riuscito a creare un parallelismo perfetto tra l’amore puro e incondizionato e l’essenza umile e genuina del baccalà.
Nella poesia risuonano parole semplici e chiare che rispecchiano i valori di una pietanza speciale che, forse, possiamo permetterci di inserire nel novero delle piccole cose che contribuiscono a rendere la vita più bella.
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