
L’origine del nome, l’uso nelle regioni d’Italia e la diffusione in tutta la penisola. Perchè il merluzzo sotto sale ed essiccato è capace anche di mutare il linguaggio dei popoli con cui entra in contatto.
Baccalà è una delle parole che più spesso utilizziamo e scriviamo tra le pagine del nostro blog.
Una parola che a noi sembra musica e in effetti vuoi l’accento finale, vuoi la presenza di una sola vocale, la parola baccalà sembra ricordare il guizzo e l’energia esplosiva del pesce da cui deriva.
Ma da dove nasce la parola baccalà?
Una domanda che spesso gli “studiosi” di questa materia si sono posti, ed alla quale qualche filologo ha provato a dare risposta; grazie ai testi in cui viene citato questo prodotto, sono riusciti ad elaborare una teoria.
La parola italiana baccalà trae sicuramente origine da quella portoghese bacalhao; infatti i buoni pescatori e mercanti portoghesi erano soliti intrattenere scambi commerciali con noi, soprattutto con genovesi e veneziani. Non è un caso che alcune espressioni dialettali di queste due città siano di origine portoghese.
Ma la parola bacalhao invece? Qual è la sua origine?
Vista la vicinanza pare sia una storpiatura del termine fiammingo bakkaliaum, a sua volta originato da una metatesi (link di Wikipedia) della parola olandese kabeljauw.
Insomma un mix di lingue e culture differenti, proprio come ci aspettavamo da un prodotto che ha messo in comunicazione popoli cosi differenti.
Il baccalà nelle lingue d’Italia
Ed in Italia? Il nostro paese è conosciuto tra i più ricchi di dialetti al mondo ed anche sul baccalà abbiamo una tradizione culinaria che va da Nord a Sud.
Ed insieme al baccalà ovviamente si parla anche di stoccafisso, perché come sapete le differenze ci sono eccome! Iniziamo da Genova, che insieme a Venezia ha dato origine agli scambi di merluzzo essiccato o sotto sale con i commercianti del Nord.
I genovesi lo chiamano stochefiscio, anche se si parla di baccalà, mentre a Venezia viene fatto il contrario.
I veneziani infatti anche se utilizzano solo ed esclusivamente stoccafisso per le loro ricette, lo chiamano comunque baccalà.
A Milano, e nella zona del comasco si rifiutano entrambi i termini a favore di un più generico merlusc o merluzz; se si parla però di una persona molto snella, si dice la par un baccalà. Valli a capire questi meneghini!
In Toscana sono state gettate le fondamenta della lingua italiana, quindi il merluzzo sotto sale viene chiamato baccalà, senza storpiature.
Anche al Sud le etimologie vengono rispettate e ad esempio a Messina lo stoccafisso è piscistoccu e a Napoli è semplicemente stocc.
E tu? Conosci altri modi in cui vengono chiamati baccalà e stoccafisso? Scrivici e li aggiungeremo all’interno dell’articolo.