friggere in maniera sana

Da uomini e donne del Sud abbiamo con il cibo un legame particolare.
Non stiamo dicendo che altrove non ci sia una solida cultura culinaria o non si mangi bene.
In passato abbiamo già trattato l’argomento con un articolo sulle ricette a base di baccalà al Nord, ma qui da noi il cibo diventa una vera e propria arte, e come tale spesso giustifica alcune scelte non proprio leggere.

Infatti la nostra cucina abbonda di piatti che hanno metodi di cottura non propriamente “fitness”!
Il gusto viene prima di tutto e, se bisogna mangiare, meglio farlo alla grande!

La chiave delle calorie contenute in una pietanza è quasi tutta da attribuire al metodo di cottura, e la scelta di quest’ultimo è fondamentale per esaltare il sapore di quello che mangiamo.
Pensa per un attimo a qualcosa di appetitoso e che vorresti mangiare: tra le immagini che ti scorrono nella mente ci sono sicuramente piatti fritti.

Ma oggi vogliamo sfatare un mito: la frittura non fa ingrassare (tanto!)

La frittura è un metodo di cottura sano?

Se almeno una volta nella vita siamo stati a dieta sappiamo che più le cose sono buone (vedi la frittura!) più fanno male o fanno ingrassare. Nell’immaginario collettivo la frittura è uno dei metodi di cottura peggiori ma in realtà non è proprio così.

Se si adottano alcuni piccoli “trucchetti” è possibile ottenere una frittura croccante e sana, che può essere mangiata sporadicamente anche da chi tiene alla linea.
Per una buona frittura è necessaria la reazione di Maillard, di cui spesso si parla e che si manifesta in cucina con la buona ed appetitosa crosticina tipica della frittura e degli arrosti.

Se questa reazione avviene in maniera corretta, otterremmo una frittura non pesante, facile da digerire e poco calorica perché il cibo non ha assorbito troppi grassi.
L’importante è scegliere i grassi giusti da utilizzare, osservare la procedura giusta ed ovviamente non eccedere nelle quantità!

 

Tutto fumo e niente fritto

Ora che abbiamo spiegato che cos’è la frittura, è importante sapere, parlando dei grassi che si utilizzano per friggere, che questi hanno tutti un punto di fumo ossia un livello di temperatura alla quale il grasso utilizzato produce fumo in maniera continua, rilascia sostanze tossiche che restano intrappolato nel cibo.

Ogni grasso conosciuto ha un punto di fumo diverso; ad esempio quello dell’olio EVO è intorno ai 210°, quello dell’olio di girasole a 120° e quello di arachidi 180°.
L’ideale è mantenere l’olio ad una temperatura inferiore rispetto al suo punto di fumo per evitare che la frittura risulti pesante.
Procuratevi un termometro da cucina, non costa tanto e vi tornerà utilissimo per tantissime altre preparazioni oltre che per il fritto.

 

Qualche consiglio per una frittura buona e sana

Con questi consigli potrete friggere più spesso di prima, con minori sensi si colpa e in maniera più salutare.

  • Ricordate che l’olio deve essere sempre caldo, perché è solo grazie alle alte temperature che avviene la reazione di Maillard che ci garantisce fritti leggeri e croccanti che non si impregnano di olio.
  • E parlando di temperature fate molta attenzione a “rispettare” la natura dell’olio o del grasso che utilizzerete; procuratevi un termometro per evitare il punto di fumo, dannoso per la salute e per il sapore dei cibi.
  • Per ottenere la famosa crosticina tipica dei fritti, non dovete mai salare prima i vostri cibi ma solo dopo averli adagiati sulla carta assorbente.
  • La frittura ha un odore piacevole quando si mangia, ma in casa non è il massimo! Per evitare gli odori sgradevoli potrete immergere nell’olio una fetta di mela e sostituirla non appena diventa troppo scura.
  • Frittura perfetta vuol dire alimenti ben asciutti. Se pensate di friggere il baccalà (e se ci state pensando è cosa buona e giusta!) asciugatelo per bene e poi impanatelo.

 

Ora che avete qualche nozione in più sulla frittura, e sapete distinguere il bene dal male che ne dite di concedervi il nostro Gran Fritto di Baccalà?

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